Guerra, amore ed emigrazione
Giovanni e i suoi fratelli, Antonio e Giuseppe, emigrarono nel 1904-1905 arrivando, come tanti altri del nostro paese – Arsiè – a Spring Valley, nell’Illinois, per lavorare come minatori. Dopo alcuni anni le loro mogli li raggiunsero.
La vita era dura nei campi di mina di Marquette, le casette misere, nel fango quando pioveva, fra la polvere quando non pioveva. Il sabato sera i minatori scapoli andavano a Spring Valley nelle osterie, tornando a tarda sera, facendo baccano, usando un linguaggio duro. Giovanni e sua moglie Maria, diventati nel 1910 genitori di una bambina di nome Constantina, decisero che quello non era un posto dove allevare una famiglia e nel 1912 tornarono in Italia.
Col passare del tempo nacquero altri due figli, Gaetano e Gino. Poi, ecco che di lì a qualche anno scoppiò la guerra, e il padre fu chiamato militare e assegnato con gli Alpini del Battaglione Feltre. Dopo la disfatta di Caporetto, Arsiè rimase sotto l’occupazione tedesca e fu solo a ostilità concluse che Giovanni venne a sapere di essere diventato padre di un altro figlio, al quale Maria aveva dato il suo stesso nome, Giovanni, appunto.
La guerra era finita, ma le cose in Italia non andavano bene. Giovanni decise di tentare di nuovo la via dell’America: aveva ancora i documenti di cittadino americano, e nessun problema per rientrare. Così nel 1923 lasciò la moglie e cinque figli, la più piccola, Lina, di tre anni. Quando arrivò, trovò lavoro a far pavimenti di terrazzo e non appena i figli compivano i sedici, diciassette anni di eta, faceva in modo che lo raggiungessero in America. Il più giovane, Giovanni (John), giunse nel 1937.
Dato che Lina si sposava e andava in Australia nel settembre di quell’anno, il padre tornò in Italia, con la speranza dì rientrare poi in America. Ma un anno dopo Maria si ammalò e più tardi scoppiò la seconda guerra mondiale. Giovanni non tornò più in America. Conoscendo la gravità del male della madre, anche il figlio suo omonimo voleva tornare per vederla almeno un’ultima volta. Fu tuttavia convinto a non farlo, malgrado il dolore. Già i carabinieri erano stati due volte in casa, visto che non si era presentato quando era stato chiamato al servizio militare.
Nel dopoguerra John venne a trovare suo padre, e trovò pure me. Ci siamo sposati il 13 marzo 1947, dopo un mese di fidanzamento! John è morto nel settembre 2014, dopo sessantasette anni di matrimonio.
Anna Venzon
(Peoria, USA)