Dalla Terra del Fuoco alle Dolomiti
Tanti anni fa, saputo che mi stavo interessando di emigrazione, Elio Macchietto Della Rossa mi chiese di rintracciare sua sorella, emigrata in Argentina e della quale non aveva mai avuto notizie. Dalle ricerche negli archivi del Comune e della Parrocchia, consultando vari manoscritti, sono riuscito a ricostruire parte della loro storia.
Luigia Macchietto Della Rossa nacque ad Auronzo il 12 settembre 1900, figlia di Giovanni e Paolina Zulian. Da ragazza si innamorò di Primo Frigo Orsolina, nato il 28 ottobre 1893. Si sposarono il 1° agosto 1922. Dal loro matrimonio nacquero ad Auronzo, sulle Dolomiti, due bambine: Clelia (il 29 settembre 1923) e Flora (il 2 dicembre 1924). Nella guerra del 1915-18, Auronzo, Misurina, Monte Piana, le Tre Cime di Lavaredo e il Cristallo furono teatro di tremende battaglie che causarono migliaia e migliaia di morti.
E allora, in molti decisero a malincuore di lasciare le famiglie, le case, i boschi e le Crode delle Dolomiti per andare a spezzarsi la schiena nelle foreste della Pennsylvania, dello Stato di New York, nelle miniere di carbone del Michigan, della Virginia, del West Virginia e del Minnesota, nei campi assolati del Brasile, dell’Argentina e in seguito anche dell’Australia.
Le conseguenze della guerra furono terribili e sconvolsero completamente il vivere quotidiano degli abitanti e l’economia della Valle d’Ansiei. Negli anni successivi, la popolazione – gente laboriosa che aveva tratto il pane quotidiano perfino dalle nude rocce – si rese conto che neanche le Crode davano prodotti sufficienti per sfamare tutte le bocche. Gli uomini si ritrovavano nelle piazze di Villagrande e Villapiccola a discutere, a cercare insieme una via d’uscita dalla povertà, dalla fame.
Quando la sera rientravano a casa, davanti agli occhi imploranti dei loro bambini con la pancia vuota, provavano vergogna e imbarazzo. E allora, in molti decisero a malincuore di lasciare le famiglie, le case, i boschi e le Crode delle Dolomiti per andare a spezzarsi la schiena nelle foreste della Pennsylvania, dello Stato di New York, nelle miniere di carbone del Michigan, della Virginia, del West Virginia e del Minnesota, nei campi assolati del Brasile, dell’Argentina e in seguito anche dell’Australia. Attraversarono l’oceano Atlantico stipati nei bastimenti carichi di gente, con gli occhi colmi di disperazione e di speranza per un futuro migliore.
Anche Primo e Luigia decisero di partire, nonostante il parere contrario della famiglia di Luigia. Il 30 maggio del 1926, Primo si recò nell’ufficio di Liberale Frigo, rappresentante per il Cadore della Navigazione Italiana, per versare la somma di lire 1750 quale caparra per imbarcarsi il 17 giugno sulla nave “Giulio Cesare” diretta a Buenos Aires. A causa di problemi burocratici, furono costretti a ritardare la partenza.
Si imbarcarono il 21 luglio 1926 sulla nave “Duca degli Abruzzi” e, dopo 19 giorni di navigazione, sbarcarono nel porto di Buenos Aires il 9 agosto 1926. Da Buenos Aires i due con le figlie Clelia (detta Kelita) e Flora, si trasferirono a Rio Quarto, dove già risiedevano dei conoscenti originari di Auronzo. Là nacquero altri tre figli: Noelia, il 10 giugno 1931, Carlos, il 21 marzo 1936, e un altro che purtroppo non sopravvisse alla nascita. Le famiglie rimaste ad Auronzo non ricevettero mai più loro notizie.
Si era recata ad Auronzo nel 1997 per cercare i parenti, senza riuscire ad avere alcuna notizia.
Morto Elio, la figlia Renata, impiegata al Comune di Auronzo, mi chiese di proseguire nelle ricerche. Alla fine riuscii ad avere un contatto con Adriana Luna a Santa Fè, la figlia di Noelia Frigo Orsolina. I contatti si ampliarono, finché mi scrisse da Buenos Aires anche Liliana Anzaudo, la figlia di Flora. Lei si era recata ad Auronzo nel 1997 per cercare i parenti, senza riuscire ad avere alcuna notizia. Tornò a scrivermi il 2 giugno 2017, avvisandomi che Eduardo Luna, il figlio di Noelia, residente a Ushuaia, sarebbe venuto ad Auronzo con la moglie Susana, e mi chiedeva di incontrarlo e aiutarlo a incontrare i cugini.
Nel frattempo, oltre alla famiglia Macchietto Della Rossa, ero riuscito a trovare anche i discendenti di Primo Frigo Orsolina. Tra questi, conoscevo molto bene Attilio, che da ragazzo avevo iniziato all’arrampicata. Con grande soddisfazione, dopo anni di ricerche, il 22 giugno 2017 sono riuscito a far incontrare la famiglia di Elio Macchietto Della Rossa con Eduardo, il nipote diretto di Luigia, e anche con Attilio Frigo Orsolina, il pronipote di Primo.
Eduardo e Susana sono stati dapprima ricevuti nel municipio del Comune di Auronzo dalla Sindaca pro tempore. Qui hanno incontrato anche la cugina Renata, impiegata del Comune, che li ha condotti a casa a incontrare tutta la sua famiglia. Sono stati momenti molto intensi di commozione da ambo le parti. La sera stessa ho organizzato anche un incontro con Attilio, con grande soddisfazione di essere riuscito, ancora una volta, a riannodare contatti familiari che sembravano persi per sempre.
Giovanni Pais Becher
(Gianni)