La famiglia Nesello. Dal Bellunese al Brasile. Un viaggio di sola andata

Il capitello dedicato ad Augusta
Il capitello dedicato ad Augusta

Quella della famiglia Nesello è una storia-simbolo dell’emigrazione, che tocca diversi luoghi: Sospirolo, San Gregorio nelle Alpi (in Italia) e Otavio Rocha, Nova Prata e Faxinal do Soturno (in Brasile). Territori distanti tra loro, geograficamente, ma non per i legami parentali che si intrecciano a partire da metà Ottocento fino a oggi.
La storia parte dal bisnonno Norberto (nato il 6 agosto 1822); esposto, da Venezia, presso l’orfanatrofio del Pio Ospedale della Pietà – oggi S. Maria in Riva degli Schiavoni – viene accompagnato a Sospirolo in casa della famiglia di Domenica e Matteo Cadore il 27 agosto 1822, come è possibile leggere negli archivi della Parrocchia sospirolese. Norberto si sposa il 23 febbraio 1846 con Maria Mioranza e ha cinque figli, nati a Sospirolo, prima di rimanere vedovo. Nel 1854 Norberto sposa a S. Gregorio, in seconde nozze, Maria Caterina Cassol, da cui ha dieci figli. Si sposerà una terza volta, ma non avrà figli.
Dei quindici figli, avuti dai primi due matrimoni, ne restano in vita dieci; di questi, quattro uomini (Giovanni, Pietro Felice, Felice Francesco, Norberto) e quattro donne (Maria Apolonia, Anna Maria, Augusta, Libera Maria) emigreranno in Brasile, mentre due figli (Felice Antonio e Domenico Felice) restano a S. Gregorio.

luglio 1858; si sposa il 23 settembre 1875 con Domenico Bortoluzzi, da cui ha due figli: Paolo Domenico Tiziano (n. 1880) e Elisa Maria (n. 1882). Nel 1883 la coppia fu costretta ad emigrare a Nova Treviso (quarta colonia) e qui divenne una delle tre famiglie fondatrici della località. Augusta purtroppo fu sfortunata: incinta, trovò la morte il 1° dicembre 1885 sotto una pianta che il marito stava tagliando per disboscare.

La storia della famiglia Nesello è stata ricostruita, dopo 43 anni di ricerche, da Gianpietro Nesello, nipote di Domenico Felice, e dalla moglie Paola. Paola, Gianpietro e il fratello Berto Nesello sono stati per la prima volta in Brasile (a Caxias do Sul-Otavio Rocha) nel 1974 con l’Associazione Bellunesi nel mondo; in quell’anno Gianpietro ritrova la generazione di sei parenti (quattro uomini e due donne). Nel 2008, per mezzo di Tania ed Ervino Nesello – discendente del bisnonno Norberto, rettore dell’Università di Londrina e autore del libro contenente il primo albero genealogico della famiglia Nesello –, ritrova a Nova Prata la discendenza da parte di Libera Maria (terza donna ritrovata). Il cerchio si stringe sempre più nel 2014, grazie all’aiuto di Jardelino Menegat della Congregazione La Salle, dal quale Gianpietro viene a sapere dove si trova Nova Treviso: oggi è località Santa Maria, a Faxinal do Soturno, ed è il luogo dove emigrò Augusta (l’ottava persona mancante, la quarta donna). Nel 2015, proprio a Faxinal do Soturno, Gianpietro e Paola (con Ervino, Tania, Jurandir Nesello) incontrano Avida Brondani, presidente della Società Italiana di Faxinal, e con lei ritrovano la discendenza da parte dei Bortoluzzi (in quell’occasione si va a conoscere la 95enne Cecilia, figlia di Paolo, e Zair Ceretta, figlio di Cecilia) e dei Dal Molin (Elisa Maria Bortoluzzi sposò un Dal Molin).
Nel 2017 Gianpietro è tornato a Faxinal dove, durante un pranzo con una cinquantina di persone tra parenti e amici, ha saputo dell’esistenza di una cappella dedicata proprio ad Augusta, che si trova a Novo Treviso. Augusta, infatti, fu omaggiata all’epoca in quanto era la prima persona lì scomparsa, a seguito dell’emigrazione. Non solo: in un bosco poco distante, tra alti campi di soia, si trova la sepoltura di Augusta, segnata da una croce in ferro, dove ancora oggi, a distanza di oltre 130 anni, qualcuno porta dei fiori; fu sepolta qui perché all’epoca non vi era il cimitero. Sulla lapide, voluta probabilmente da un padre per il centenario dell’emigrazione (la dicitura recita “nell’anniversario dell’emigrazione italiana”), si trova anche scritto che era incinta (“con nascituro in grembo”). La scoperta è stata fatta parlando con un contadino del luogo; presso la sepoltura, Gianpietro e Paola si sono recati accompagnati anche da Zair, Ervino e Tania. Ora la famiglia Nesello si occuperà del recupero della lapide di Augusta, che spera sarà trasferita nella cappella, e si preoccuperà di far celebrare una Messa il 1°dicembre, nel giorno della scomparsa. Una sorpresa per tanti sospirolesi e sangregoriesi, ma anche per i parenti che ne ignoravano la storia. La vicenda della famiglia Nesello entra a far parte anche del patrimonio di saghe famigliari legate all’emigrazione, raccolte dall’Associazione sospirolese “Amici di Flores da Cunha”, di cui Gianpietro è consigliere.

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