Un emigrante bellunese che ha onorato pienamente la sua provincia di origine

di Pier Celeste Marchetti

Domenico De Demo, per gli amici “Meno”, nacque il 24 maggio 1934. È stato uno dei tanti bellunesi dell’Alpago emigrati all’estero per la povertà della montagna bellunese negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.

Cresciuto a Borsoi (Tambre), dove fin da giovanissimo aiutava suo padre in una cava di pietre e nel mulino di farina di famiglia, commerciava in farina e vino.

Siccome tutte queste attività a un certo punto non gli garantivano più le risorse economiche necessarie a un mantenimento dignitoso della famiglia, nel febbraio 1966 emigrò in Lussemburgo, nel comune di Strassen, nella stessa via dove già viveva il cugino Gino De Demo. Lì trovò lavoro come autista di camion.

Conobbi Meno, sua moglie Maria Lavina e l’allora figlioletto Gastone nel 1976, quando giunsi in Lussemburgo per insegnare nella Scuola Europea.

Ad appena un mese dal mio arrivo, fui invitato a una riunione della Famiglia Bellunese del Lussemburgo, allora presieduta da Merlin, dimissionario, e immediatamente eletto Presidente, avendo il privilegio di conoscere bellunesi eccezionali. Meno e Gino furono per me da subito persone preziose, Gino per i collegamenti con le istituzioni europee, dove lavorava, Meno per la sua grinta nel raccogliere iscrizioni dei bellunesi residenti nel Granducato. La sua conoscenza del territorio gli consentì in un anno di triplicare il numero degli iscritti.

Da allora, Meno divenne il tesoriere della Famiglia, mentre Gino ne divenne Vicepresidente.

A distanza di un anno, il Consiglio organizzò la Festa nel Bosco di Bridel, prima fra le associazioni italiane a farlo, che divenne un appuntamento annuale di grande successo. Nella conduzione della festa erano tutti impegnati, compresi figli e mogli. Meno si occupava in particolare di procurare braciole e salsicce e di intrattenere, con Gino, i partecipanti, provenienti dal Lussemburgo, ma anche dalla Francia e dal Belgio (da Liegi arrivavano con un pullman).

Erano tre giorni impegnativi: il primo si erigeva una costruzione in legno su uno spiazzo messo a disposizione dal Comune, la si copriva e la si metteva in sicurezza; il secondo si mangiava, beveva e festeggiava in allegria, con quintali di pasta al ragù, quintali di polenta e formaggio, e con i bambini che partecipavano numerosi alle classiche gare di corsa con i sacchi, albero della cuccagna e rottura di pentole di coccio a occhi bendati; il terzo, si smontava il tutto e si lasciava lo spiazzo libero, obbligatoriamente messo in ordine e ripulito.

Strassen-Bridel, 1977. Prima festa nel bosco organizzata dalla Famiglia Bellunese di Lussemburgo. Da sinistra, secondo: Gastone De Demo, figlio di Domenico; Gino De Demo (terzo), Claudio Ganz, figlio del consigliere Celeste; e dietro, Loris Lazzaris, Vicepresidente della Famiglia.

Il successo fu tale che le casse della Famiglia, gestite con oculatezza da Meno, si rimpinguarono in tale misura da consentire di finanziare molte altre iniziative: l’invio di un contributo sostanzioso per i terremotati del Friuli e successivamente per i terremotati dell’Irpinia; la partecipazione annuale alla Festa delle Rose a Walferdange, comune gemellato con Limana; la partecipazione con un uno stand alla festa annuale dell’immigrazione in Piazza Guillaume, a Lussemburgo; l’organizzazione degli incontri dei Presidenti delle Famiglie Bellunesi di Lussemburgo, Germania, Francia, Belgio e Olanda nella sede del Segretariato Europeo di Lussemburgo; l’organizzazione di eventi culturali, ospitando cori e gruppi folcloristici sia nel capoluogo, sia nella Scuola Europea, principalmente il Coro Minimo Bellunese, il Coro Agordo, il Coro Cadore, il Coro Monti del Sole e i gruppi folk Nevegal e di Sospirolo. 

In particolare, si ricorda che il Coro CTG bellunese diretto da mons. Sergio Manfroi, si esibì nella Cattedrale del Lussemburgo e a RTL, la televisione lussemburghese. Il Coro era accompagnato da una trentina disSindaci bellunesi, dall’allora Vicepresidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Renato De Fanti e da Edoardo Luciani, fratello di Papa Giovanni Paolo I.

Lussemburgo, 1980. Su invito della Famiglia Bellunese del Lussemburgo, presieduta dal prof. Pier Celeste Marchetti, il Coro Polifonico del CTG di Belluno, diretto da don Sergio Manfroi (primo a sinistra) e presieduto da Emilio Piol (ultima fila, primo a destra), dopo essere stato ospite di RTL – la televisione lussemburghese -, del Parlamento europeo e della Casa d’Italia, ha altresì accompagnato la messa celebrata dal Vescovo lussemburghese Mons. Hengen, quindi ha tenuto un applauditissimo concerto nella Cattedrale Notre-Dame della città di Lussemburgo. Qui, il Coro posa davanti all’entrata laterale della Cattedrale.

Per l’occasione, tutti gli ospiti si ritrovarono a casa mia, dove le signore Maria De Demo e Angela Monaco De Demo, moglie di Gino, con un altro paio di signore bellunesi, sfornavano panini, pasta e tartine in quantità, aiutate dai mariti che si occupavano di versare vino a litri.

Con Meno e Gino ci incontravamo anche fuori dalle riunioni del Consiglio, nel bistrot di fronte alla chiesa di Strassen, per quattro chiacchiere e un bicchiere rigorosamente di Merlot (i gestori erano originari di San Donà di Piave). Qui, una volta ospitammo con tutto il Consiglio anche il parlamentare europeo Arnaldo Colleselli.

Con Meno mi vedevo anche quando, insieme, andavamo a trovare famiglie bellunesi nelle Ardenne lussemburghesi.

Meno e Gino continuarono con lodevole impegno a ricoprire le rispettive cariche anche dopo il mio passaggio di testimone ad altri presidenti, fino alla fine del secolo.

L’ho rivisto qualche anno fa, quando ancora la malattia che lo ha portato alla morte non aveva iniziato i suoi drammatici e lunghi effetti, che lo avrebbero tolto all’affetto dei suoi cari e dei suoi amici il 24 novembre 2023.

In me rimarranno per sempre impresse la sua sincera e profonda amicizia e la sua preziosissima collaborazione. Tutti i bellunesi devono essere orgogliosi di lui.

Anno 1978, riunione del Consiglio della Famiglia Bellunese di Lussemburgo, ospite del Presidente Pier Celeste Marchetti. Da sinistra: Maria De Demo, Angela De Demo, Domenico De Demo, Gino De Demo, Celeste Ganz, Giorgio Ganz, Bruno De Toffol, sua moglie Annalinda; dietro: Dall’Acqua.

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