Colonna, Cogne, Val d’Aosta, 1939.
Cartolina postale inviata dal minatore bellunese Giovanni Stò, classe 1912, alla moglie Rosina: “Carissimi, tutti, con questa / mia cartolina Vi faccio sapere la / mia ottima salute, così auguro / che sia di Voi tutti, Vi dico / che ho ricevuto la Vostra lettera / e intesi tutto ciò che mi / avete scritto, in seguito Vi / scriverò più a lungo ora ricevete / i miei affettuosi saluti e baci a / tutti, Nani / Colonna 28-9-1939”
Nel 1910 la gestione belga della miniera di Cogne iniziò i lavori di costruzione del villaggio minatori di Colonna (la più alta miniera di ferro d’Europa) che, una volta costruito, ospitava circa 400 operai ed era per l’epoca una struttura all’avanguardia con Chiesa, campo da bocce, cinema, mensa e addirittura uno dei primi apparecchi di radiografia nell’infermeria. Nel 1927 il governo fascista nazionalizzò tutte le miniere e fondò la “Società Anonima Nazionale Cogne”.
(Per gentile concessione di Elsa Stò).
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