Anna Reolon

Anna Reolon era originaria di Visome di Belluno. A sedici anni, nel 1907, se ne andò in Trentino in cerca di lavoro. Erano quelli gli anni di forte emigrazione di donne e ragazzetti – ciode e ciodet – nelle case dei contadini della vicina regione. Anna si stabilì a Fornace, un paesino nei pressi di Trento e trovò lavoro presso la famiglia Lorenzi; in quel periodo andava forte l’allevamento dei bachi da seta. Anna Reolon sposò il figlio del datore di lavoro e mise al mondo ben diciotto figli, dei quali quattordici viventi (nel 1979): un primato invidiabile e per questo nel 1969 l’hanno proclamata “Mamma dell’anno”. Ma la sua storia non finisce qui, perché la sua vita fu sempre dura. Nel 1915 il marito partì per il fronte lasciandola con sette figli ed un altro stava per nascere. Nella seconda guerra mondiale vide partire ben sette figli; nel 1959 morì il marito, invalido di guerra, che aveva lavorato nei campi e in miniera. Anna Reolon è sempre vissuta nel clima dell’emigrazione, i suoi figli si sono sparsi un po’ in tutta Italia e due si furono trasferiti all’estero. Si può dire che nella vita di Anna c’è sempre stato spazio per il lavoro e la famiglia, i figli da allevare con sacrifici e sofferenze. A chi le chiedeva come è sempre riuscita ad andare avanti rispondeva che deve ringraziare il Signore per averle sempre dato una buona salute, sia a lei che ai figli. E così Anna Reolon da Visome a settantanove anni ha saputo ricordare agli italiani la fierezza e la forza delle donne e mamme bellunesi: un esempio che non può non aver commosso e riempito d’orgoglio i bellunesi in patria e all’estero. 

Fonte: BNM n. 5/1970

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