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Un patriota tra Italia e America

Che cosa unisce il Piave, “fiume sacro alla Patria”, e il Little Bighorn, fiume americano nel Montana? Un Conte nato a Belluno il 26 agosto 1832, Carlo Camillo di Rudio, un uomo la cui biografia sembrerebbe il soggetto ideale per un romanzo o, ancor meglio, per un film hollywoodiano sul vecchio West. Un uomo d’azione che si nutriva di avventura e che con le sue gesta scrisse pagine epiche capaci di risuonare tra i continenti. 

Patriota mazziniano dalle mille peripezie, protagonista dei principali eventi della Storia del suo tempo, di Rudio impresse il proprio nome sulle due sponde dell’Atlantico, partecipando prima alle battaglie per il processo di unificazione nazionale italiano, poi alla guerra di secessione americana e infine alle guerre indiane.

Scampato alla ghigliottina, fu condannato a scontare l’ergastolo in una colonia penale della terribile Isola del Diavolo, nella Guyana francese

Ultimo esponente di rilievo dell’antico casato bellunese dei Nossadani, da convinto sostenitore della causa per l’unità d’Italia lasciò il suo segno nel Risorgimento, tra i Cacciatori delle Alpi di Pier Fortunato Calvi e al seguito di Giuseppe Garibaldi. Fu in questo contesto che il 14 gennaio del 1858, a Parigi, prese parte, assieme a Felice Orsini e ad altri congiurati, al fallito attentato all’imperatore Napoleone III. Scampato alla ghigliottina, fu condannato a scontare l’ergastolo in una colonia penale della terribile Isola del Diavolo, nella Guyana francese, dalla quale riuscì nell’impresa di evadere suscitando grande clamore e sorpresa.

Fuggito in Inghilterra, grazie all’aiuto di Mazzini emigrò in America, dove si arruolò e fece strada nell’esercito. Combatté tra le fila dell’Unione nella guerra civile con i Confederati e nei conflitti di conquista a stelle e strisce ai danni dei nativi americani. Fu ufficiale nel 7º Cavalleria del generale Custer, quello della sonora e leggendaria sconfitta nella battaglia del Little Bighorn del 25 giugno 1876, scontro nel quale persero la vita 268 soldati – e lo stesso Custer – ma non di Rudio, uno dei pochi superstiti, per questo finito sulle prime pagine di tutti i giornali statunitensi.

Congedato nel 1896 dopo una brillante carriera, nel 1904 gli fu riconosciuto il grado di maggiore. Morì a Pasadena, in California, il 1º novembre del 1910. Le sue ceneri riposano in un cimitero militare di San Francisco.

Il Conte Carlo Camillo di Rudio