Archivio di Febbraio, 2021

Angelo De March

Nato a Borsoi di Tambre d’Alpago nel 1880. Emigrante da ragazzo nelle cave di pietra in Francia e in Germania. Ritornò in Patria per prestare servizio militare e fu combattente della guerra 15-18, dove si guadagnò tre medaglie al Valor militare. Congedato nel 1919, si trasferì a Somma Lombardo, Varese. Sempre vivo era in lui il ricordo e l’amore per le sue montagne e per la sua terra bellunese. Dio, la Patria e la famiglia erano per lui la fase di ogni istante di vita. Amato e stimato da tutti, nel 1960 fu nominato Cavaliere delle Repubblica per i suoi meriti civili e militari. 

Fonte: BNM n. 1/1970

Vittorio e Rosina Dal Farra

Vittorio Dal Farra e Rosina Tormen si sposarono l’8 gennaio 1921 nella chiesetta alpina di Castion di Belluno. Dal loro matrimonio nacquero i figli Ugo, Ettore, Guido, Gino, Armando e Maria. Scarseggiando il lavoro, Vittorio decise di accettare impieghi che lo costrinsero ad emigrare prima in Francia e poi in Svizzera. Poi un bel giorno decise di emigrare in Argentina: era il 1931. Arrivò a Bariloche. La sua situazione migliorò piano piano, tanto che decise di chiamare i suoi, ma una notizia sconvolse il mondo: lo scoppiare del secondo conflitto mondiale. Fu un colpo duro anche perché i suoi figli dovettero accorrere a difendere la Patria, così come aveva fatto lui anni prima. Le notizie in Argentina tardavano ad arrivare e così Vittorio stava con la morte nel cuore pensando ai bombardamenti, ai saccheggi, ai rastrellamenti. Furono giorni di angoscia anche per Rosina, con il marito lontano ed i figli al fronte. Quando la guerra finì, una sera attorno al focolare, Rosina comunicò alla famiglia la grande notizia: “Andremo tutti in Argentina per riunirci”. Situazioni economiche non proprio rosee impedirono il viaggio di tutti e così si scelse la forma “per tappe”: due o tre alla volta. E così un giorno Vittorio vide arrivare Ugo e Guido. Più tardi giunsero Ettore, Gino, Maria e Rosina. In Italia rimase solamente Armando che stava svolgendo il servizio militare. Quando poi giunse a Bariloche, Armando non riuscì a riconoscere il suo papà, dato che erano passati tanti anni da che non lo vedeva. Il 10 gennaio 1971 Vittorio e Rosina festeggiarono i 50 anni di matrimonio, attorniati dai figli e dai nipoti. 

Fonte: BNM n.2/1971

Enzo Gualtiero De Cet

Enzo Gualtiero De Cet nacque a Porcen di Seren del Grappa nel 1937. Alla morte della madre, nel 1964, decise di lasciare la modesta attività agricola che aveva nel Feltrino per emigrare in Svizzera, nella zona di Baden. Non riuscì mai ad ambientarsi e a vincere la solitudine, per cui maturò presto l’idea di ritornare. Ci provò nel 1970, con la prospettiva di un posto a concorso in un ente pubblico; così si licenziò e, nell’attesa del concorso, lavorò per tre mesi nelle serre dell’Istituto Agrario di Castelfranco Veneto. Ma il concorso andò male e così Gualtiero decise di rilevare il fragoleto che alcuni profughi cecoslovacchi avevano avviato a Santa Giustina Bellunese; qui, con l’aiuto di parenti ed amici divenne un agricoltore moderno. Dalle fragole passò ad altri prodotti ed in breve divenne uno dei membri più attivi dell’Associazione Frutticoltori del Feltrino. Era aiutato dal nipote Maurizio, quando veniva in vacanza da Milano e dall’Ispettorato Agrario. Proprio quando era avviato ad una attività ricca di soddisfazioni, lo colse la morte, per un fatale incidente, nel 1974. Persona molto laboriosa e tranquilla, era amato anche per il suo sorriso franco e rasserenante. La sua era una famiglia di emigranti: una sorella si era trasferita a Milano, una in Belgio e un fratello aveva scelto la lontana Argentina. 

Fonte: BNM n. 10/1974

Camillo Cason, ragazzo del ’99

Primo piano dell'emigrante Camillo Cason

Fiero del suo cappello alpino e delle medaglie al petto, Camillo Arnoldo Cason, che qui vediamo nella foto, è uno dei tanti esempi bellunesi del binomio emigrante-combattente. 

Camillo nacque a Zurigo il 12 gennaio 1899, secondogenito di Giuseppe Cason e Antonietta Buttol, i quali erano emigrati per lavoro in Svizzera, dove si erano conosciuti qualche anno prima e dove erano tornati dopo il matrimonio, avvenuto nel 1896 ad Agordo, paese di origine della sposa. Giuseppe invece era nativo di Pren di Feltre e qui egli rientrò da Zurigo con la famiglia agli inizi del 1900; Camillo visse dunque la sua infanzia nella frazione feltrina, dove frequentò le scuole e temprò il suo carattere deciso ma buono, presto avezzo alle difficoltà della vita di allora. A diciotto anni Camillo venne arruolato e nei primi mesi di servizio militare fu a Belluno, nel magazzino del Battaglione Feltre. Venne poi mandato sul campo: divenne caporale maggiore del 3° Reggimento Alpini, Battaglione Val Cenischia. Nel 1924 gli venne concessa la croce al merito dal Ministero della guerra, a cui fece seguito quella di Cavaliere di Vittorio Veneto. Tra il ’20 e il ’30, Camillo emigrò per diversi periodi lavorativi stagionali in Francia, impiegato nel settore edile in compagnia del padre e del fratello Silvio. Si trasferì poi a Milano, dove lavorò alle dipendenze dell’Istituto per bisognosi Cardinal Ferrari. Era il 1927 quando si recò a Somma Lombardo, in provincia di Varese, per presenziare al matrimonio di un suo amico, un certo Miglioranza, anch’egli feltrino; qui conobbe la sua futura sposa, Antonietta Casolo. Un anno dopo venne celebrato il matrimonio, da cui nacquero due figli, Enrica e Giuseppe. Nel piccolo centro varesino Camillo faceva inizialmente lavori di diverso tipo, finchè il suocero chiese al suo datore di lavoro se aveva un posto per lui nella sua fabbrica tessile. Camillo venne assunto subito e vi rimase fino all’età della pensione. Ogni anno tornava al suo paese, ai piedi del Paffagai, dove amava ritrovare gli amici di infanzia e i numerosi fratelli e sorelle, che sempre ha aiutato nei momenti di bisogno. Persona molto generosa e altruista, aveva uno spirito gioviale, aperto all’amicizia e all’allegria. Due sono stati i suoi ideali di vita: la famiglia e l’amore per la Patria; finchè le condizioni di salute glielo hanno permesso, ha sempre partecipato alle annuali sfilate degli Alpini. Si è spento nel 1979. 

Fonte: BNM n 10/2015