Centoquarantatré anni fa in Brasile
Erano ventuno famiglie. In tutto, centoquarantuno persone. Provenivano dalle province di Belluno, Vicenza, Treviso e Udine. Esattamente centoquarantatré anni fa, il 6 gennaio 1880 (questa la data ufficiale), fondarono Criciúma, nello Stato di Santa Catarina, una delle prime colonie italiane in Brasile.
«Contrariamente a numerose altre colonie (in particolare quelle del Rio Grande del Sul) – scrive Enzo Caffarelli nel Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo – non fu imposto al nuovo centro un toponimo italiano replicato; il nome è quello di una specie di bambù presente nella zona».
Anche qui, come accadde un po’ in tutte le aree di insediamento degli immigrati italiani, i nuovi arrivati, trovatisi in mezzo al nulla, edificarono case, fecero sorgere strade, costruirono scuole e lavorarono come agricoltori. Dal 1890 contribuì alla crescita della comunità l’arrivo di tedeschi, polacchi e portoghesi.
Oggi Criciúma (oltre 190mila abitanti) è una delle più importanti città di Santa Catarina, sede di un’università e di numerose industrie. Rappresenta – rileva ancora Caffarelli nel Dizionario – «il principale centro della cosiddetta Região Metropolitana Carbonifera ed è grande produttrice di ceramiche per l’edilizia, plastiche, prodotti chimici e tessuti».
Della sua area metropolitana fanno parte alcuni piccoli centri come Urussanga (gemellata con Longarone), Nova Veneza, Siderópolis (fino al 1943 Nova Belluno), Orleans e Araranguá.
«I centri della cultura criciumense – citiamo ancora dal Dizionario – portano nomi italiani: il Teatro Municipal “Elias Angeloni”, che ospita tra gli altri il Festival Internacional de Corais e il Festival de Ballet Infantil; il Centro Cultural “Jorge Zanatta” con pinacoteca, galleria d’arte, laboratori culturali aperti al pubblico; il Museu de Colonização “Augusto Casagrande”, inaugurato nel 1980 in occasione del centenario della città, un antico edificio tipicamente italiano che accoglie documenti fotografie, arredi e strumenti di lavoro della fine del XIX e degli inizi del XX secolo».
Informazioni tratte dal Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo; Roma: SER, ItaliAteneo, Fondazione Migrantes, 2014.