Ritorno di un emigrante zoldano

Una lettera inviata all’Associazione Bellunesi nel Mondo nel mese di gennaio 20213.
Caro direttore, le faccio avere ancora una volta due foto-cartoline di una volta che certamente in Zoldo non si potranno più riprendere. Una mostra il paese di Coi – Zoldo Altro, con la favada, dove esponevano le fave da essiccare, come si faceva col granturco. L’altra, il mio paese, circondato dai campi pieni di granturco, fagioli, patate, ecc., anche questa irreperibile.
Il paese è Sottorogno – Dont di Zoldo: dieci case con una ventina di famiglie, una volta. Ora le case sono tredici, e le famiglie una. C’è una famiglia che si può dir tale, poi ci sono sei o sette focolari, con una o due persone; anch’io, purtroppo, non ci abito più. C’erano anche quattro fienili – stalle, ora ce ne sono ancora due, diroccati. è anche il paese ove abitavano gli avi dello scultore Andrea Brustolon, così ci raccontavano i nostri nonni e papà, così si scriveva sui libri di storia. Ora dicono che è una fiaba raccontata ai bimbi per farli star buoni nelle lunghe sere passate nel tepore delle stalle (così si usava una volta). La casa era la mia, ed era detta anche la casa dei Vescovi. In quella casa ho trovato una stanza piena di carte, giornali; ricordo anche dei cartoni con uno o due timbri, come nelle carte bollate (io ne feci degli aeroplani) ed anche un libro delle sacre funzioni della settimana santa, con una dedica che diceva: “Io mons. … (il nome non lo ricordo) dono questo messale al mio carissimo amico mons. …., e la data di fine 1780, credo. Vuol dire che in quella casa abitavano degli alti prelati. Papà aveva premura e voleva sistemare la casa; prese il tutto e lo bruciò, là di sicuro c’erano documenti di Zoldo e forse anche del Brustolon. Anche il messale è andato perso, perché passò da un fratello all’altro, ed ora non si trova più; però io ho ancora le fotocopie dove si può riscontrare la data di stampa e la donazione. Scusi il mio lungo scritto, ma mi è venuto così spontaneo che l’ho fatto quasi senza accorgermi: forse è nostalgia del passato (…) . Un emigrante.
Vittorio Brustolon
Siegen – Germania