Geremia Grandelis nacque a Campolongo di Santo Stefano di Cadore nel 1869. La necessità di affinare le sue qualità artistiche lo portò a Venezia dove, grazie al contributo della Magnifica Comunità di Cadore, poté iscriversi all’Accademia delle Belle Arti. In questo periodo lavorò come caricaturista in giornali e riviste, per necessità ma anche per passione, se si considera che vinse il premio della sezione umorismo, alla prima Biennale di Venezia. Sotto la guida del Professor Michieli, suo maestro, realizzò una delle figure, il garibaldino dello zoccolo, del monumento a Garibaldi che si ammira ad Udine. Non è noto perché nel 1893, a 24 anni, decise di imbarcarsi per l’America. Sappiamo però che in quel Paese lasciò un segno indelebile del suo operare, tanto da essere sepolto con i massimi onori che la Confederazione americana tributava solo ai suoi cittadini migliori. Lungo sarebbe l’elenco delle opere di Geremia Grandelis eseguite in America e, probabilmente, rischierebbe di essere incompleto. Di certo si sa che lavorò intensamente per tutte le più importanti architetture realizzate agli inizi del 1900: il teatro Metropolitan, la cattedrale e il palazzo di giustizia di Washington, il parlamento di Ottawa, le biblioteche di Filadelphia e di New York. Geremia Grandelis morì a Perth Amboj, Nord America, nel 1929. Per ricordare il suo illustro concittadino, il comune di Santo Stefano di Cadore ha posto una stele scolpita da Franco Fiabane a Campolongo, paese natale di Geremia Grandelis.
Fonte: BNM n. 3/1988