Vittorio Gasperini

Vittorio Gasperini nacque a Mellame di Arsiè il 10 agosto 1899. In quegli anni, per gli abitanti di quei piccoli paesi montani l’emigrazione era una necessità. E anche lui fu costretto, ancora bambino, a seguire le orme dei suoi predecessori. Così nell’anno 1910, appena undicenne, lasciò sua madre e la sua patria per raggiungere in Svizzera suo padre Angelo e per guadagnarsi al suo fianco il pane quotidiano. E poiché veniva da una famiglia povera conobbe la fame e le sue conseguenze. Ma a quel tempo anche in Svizzera c’era scarsità di lavoro e questo voleva dire per il giovanissimo Vittorio fare tutto ciò che gli veniva offerto. Il suo talento e la sua operosità vennero subito molto apprezzati dai suoi datori di lavoro. Molto presto ebbe la possibilità di lavorare come aiuto fabbro. All’inizio riscaldava il ferro nella fucina ma ben presto divenne lui stesso un esperto fabbro molto ricercato in tutto il Cantone. E fu anche un cuoco provetto che preparava sul fuoco della forgia il mangiare per i suoi compagni di lavoro. Fu poi assunto nel «gruppo di regia» del Cantone e questo segnò l’inizio di un fortunato avvenire e lo spirito del pioniere che lo accompagnò per tutta la vita ebbe allora via libera. La sua iniziativa e il suo talento lo portarono molto presto ad intraprendere un lavoro autonomo. Già nel 1923 durante gli anni della crisi economica, quando la lotta per la concorrenza era molto tesa, gli riuscì di iniziare ad Ejelen, Attinghausen, l’attività di una cava per l’estrazione e la lavorazione del sasso. Inizialmente tutta la produzione veniva fatta a mano da esperti tagliatori. Dal materiale prelevato dalla roccia si tagliavano dei sassi da muratura e dei cubetti da selciato coi quali sono state pavimentate diverse piazze e strade di tutta la Svizzera, che sono ancora oggi un segno della sua capacità imprenditoriale. Sotto la sua guida esperta l’impresa fiorì in breve tempo. Vi trovarono lavoro 65 uomini, per la maggior parte suoi compaesani, con i quali condivise gioie e dolori, come ai tempi dei cercatori d’oro. Per loro non fu un padrone ma un amico e fra le mura del suo semplice ufficio, fu anche il loro scrivano sempre pronto ad ascoltarli, a consigliarli e ad aiutarli nei loro bisogni. Già alla fine degli anni trenta, per aggiornarsi al fabbisogno della richiesta del mercato, allargò la sua industria attrezzandola per la fabbricazione di materiale macinato che servirà per il fondo delle ferrovie e per la costruzione e la manutenzione di ogni tipo di strada. Ancora oggi la cava da lui fondata è in piena attività. Suo figlio, ing. Vittorio Luigi, la gestisce contemporaneamente ad una importante Impresa di Costruzioni. Nel 1935 fece domanda per l’ottenimento della cittadinanza svizzera per lui e per la sua famiglia. E quale soldato svizzero fu nominato sergente durante la seconda guerra mondiale ed anche in quell’occasione seppe rispondere con entusiasmo e con prontezza al richiamo della sua nuova patria. A 62 anni si è ritirato dal lavoro e ha potuto godere ancora molti anni in buona salute in compagnia della moglie, attorniato dai figli, nipoti e pronipoti. E anche negli ultimi giorni della sua vita ha saputo ringraziare con un sorriso tutti coloro che lo hanno aiutato a superare il periodo triste e difficile della sua malattia. È stato uno dei tanti «Bellunesi nel mondo» sempre fiero di esserlo. 

Fonte: BNM n. 12/1986

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