Giovanni D’Incà
Ha salvato a Torino uno dei capolavori di Juvara.
La Famiglia Bellunese di Torino ci segnala il prof. Giovanni D’Incà, nato a Sedico 59 anni fa, il quale ha ricevuto lo scorso mese di novembre il «diploma di medaglia d’oro per i benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte». Un riconoscimento che di solito viene conferito a fine carriera e soltanto in via straordinaria arriva durante gli anni del servizio attivo: l’eccezione era stata fatta in passato per Carlo Bo e Giulio Carlo Argan. Ora a questi nomi prestigiosi della cultura italiana si aggiunge quella del prof. D’Incà. Laureato in lettere moderne all’Università di Roma, specializzato in sociologia all’Ateneo di Parma, dopo alcuni anni di insegnamento nelle scuole superiori, è dal 1960 responsabile di Collegi Statali. Giunse a Torino nel 1976 come rettore del Convitto Umberto I, con il delicato compito di risollevare le sorti di una istituzione in declino, che tuttavia ha ancora un ruolo importante da svolgere. Ebbene il prof. d’Incà è riuscito oltretutto a trasformare anche fisicamente il prestigioso edificio che porta la firma di Filippo Juvara. Restaurato completamente, scomparse le camerate, aule rese moderne ed ospitali nel più rigoroso rispetto dell’architettura. Un uomo che ha rinunciato alla carriera universitaria per stare in trincea e dare qualcosa ogni giorno ai ragazzi che nel suo collegio frequentano le elementari, le medie inferiori e dal prossimo anno l’istituendo Liceo Scientifico. Grande onore a questo benemerito figlio della terra bellunese e felicitazioni da parte della grande famiglia dei “Bellunesi nel Mondo”.
Giovanni D’Incà è stato Rettore del Convitto Nazionale Umberto I dal 1976 al 1992. Per il gran lavoro e la rinascita dei Convitti nel 1986 ricevette la Medaglia d’oro e il Diploma di benemerenza da parte del Presidente della Republica Francesco Cossiga. Con il direttore generale dell’istruzione classica, scientifica e magistrale presso il Ministero della Pubblica Istruzione, Romano Cammarata, fu artefice dell’avvio di un nuovo indirizzo liceale, il Liceo classico europeo, in nove Educandati e Convitti italiani nel 1992. Collaborò con la facoltà di sociologia di Parma per lo studio di mezzi di sostegno adeguati agli studenti con disabilità.
Giovanni D’Incà è scomparso a Parma, dove risiedeva, il 12 marzo 2020; da molto tempo non tornava nella sua Sedico, a cui era però ancora molto legato.
Fonti: BNM n. 12/1986 e stampa locale