Annabella Fairtlough

Mi chiamo Annabella Fairtlough, nome italiano, cognome inglese. Sono nata a Roma quaranta anni fa. I miei nonni italiani, Jole Mosena e Arturo Campo, erano bellunesi, zoldani emigrati in Spagna nel 1936. Mio nonno lavorava nelle costruzioni e doveva viaggiare in tutta Italia. Mia nonna aveva lavorato in una gelateria in Ungheria. Lei lo convinse ad aprire una gelateria in Spagna per poter stare insieme. Dopo diverse difficoltà, la guerra in Spagna, la guerra in Italia, una figlia, mia zia Aida lasciata a Zoldo, mia mamma Marina nasce nel 1942 a Cadice, dove avevano aperto la gelateria due anni prima.

Ritornavano a Zoldo ogni tre anni. Parlavano zoldano in casa, anche se mia mamma rispondeva in spagnolo. Lei trova un inglese, si sposano e finiscono a Roma1. Nasco, studio in una scuola internazionale inglese, facciamo vacanze ed amici tornando ogni estate a Zoldo. Vado all’università in Inghilterra, lavoro a Londra come architetto e tutto sembra avviato su un binario buono.

Invece il destino è stato diverso. Londra è bella e stimolante, il lavoro interessante, ma volevo qualcosa in più. Ho deciso di utilizzare i miei risparmi per fare il giro del mondo per un anno: Brasile, Perù, Cile, Bolivia, Nuova Zelanda, Thailandia, Laos, India. In Perù, salendo una montagna di 6000 m., ho incontrato Santiago, guida alpina spagnola, e decidiamo di vivere insieme e iniziare una attività nelle Dolomiti.

Così ritorno al paese dei nonni e delle mie vacanze nella Val di Zoldo. La nostra attività “Dolomismo”, avventure guidate nelle montagne, comincia. Con i nostri contatti abbiamo più clienti dall’estero che dall’Italia. Mi sembra un sogno lavorare per vivere in Zoldo e fare quello che ci piace: scalare il Pelmo, fare torrentismo a Claut, “ciaspolare” a Palafavera, arrampicare sulle pareti di ghiaccio di Sottoguda.

Dopo anni in città, Roma, Milano, Parigi, Londra, la vita zoldana piace. C’è più tranquillità, più solidarietà, più serietà. Lavoriamo sodo, ma c’è anche tempo per rilassarci. Mangiamo bene, ma non troppo. Conosciamo nuova gente e rinnoviamo lontane amicizie.

Nel 2006 mia sorella Amapola, anche lei un po’ stufa della vita di città, si sposa con uno zoldano, amico delle nostre vacanze giovanili. Il suo lavoro le permette di lavorare da casa con visite saltuarie all’ufficio vicino a Milano. Arrivano tre figli che parlano inglese, zoldano e italiano. Lei vuole impegnarsi per la comunità zoldana. Crea una lista per l’elezione del comune; arriva seconda con uno scarto di soli 16 voti.

All’inizio di quest’anno con nostro padre (insegnante di lingua inglese), abbiamo deciso di iniziare una nuova attività per noi stessi e anche per l’economia locale. Si chiama “English Summit” (“Cima Inglese”) www.englishsummit.eu, dove riuniamo gruppi di persone per perfezionare il loro inglese, con programmi di conversazione intensivi e con volontari di madre lingua che parlano continuamente con loro per un’intera settimana… nell’incantevole isolamento di Fornesighe.

Annabella Fairtlough
La storia dei genitori di Annabella è contenuta nel libro (in lingua inglese) “Love, War and ice cream”

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